La SEO per Ecommerce è l’attività più utilizzata al mondo (da anni e anni) per posizionare i propri prodotti sui motori di ricerca, figuriamoci nel 2022!
Un buon posizionamento serve ad intercettare le ricerche dei possibili acquirenti e permette di aumentare la vendita del proprio ecommerce!
Di solito è svolta da un buon consulente SEO, ma ci sono buone pratiche che possono essere messe in atto anche da chi non è proprio esperto in materia, vediamo quali.
Perché fare SEO per Ecommerce è importante
La SEO per Ecommerce è una attività utilissima e che andrebbe svolta sempre ed in modo continuativo, secondo un sondaggio di Searchmetrics il 91% degli acquirenti online consulta i motori di ricerca prima di fare un acquisto.
Se hai un sito di Ecommerce, è vitale che tu sia nelle prime posizioni delle pagine dei risultati di ricerca per incrementare le vendite del tuo negozio online.
Questa guida vuole aiutare chi ha capito finalmente che la SEO per ecommerce è assolutamente indispensabile per i progetti di ecommerce, si rivolge ad imprenditori, direttori marketing o marketer in generale.
La SEO è lo strumento di maketing digitale con il ROI (ritorno dell’investimento) più alto di tutti, produce i primi risultati nel medio e lungo termine ma se curati possono produrre benefici per sempre (semprechè si sappia cosa si sta facendo).
Ma qual è il modo migliore per arrivare in prima posizione sui motori di ricerca?
Per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca del tuo Ecommerce esistono principalmente due modi:
- il primo è tramite delle campagne di ADV o PPC;
- il secondo è lavorare bene bene di SEO.
La differenza tra campagne PPC e SEO richiede sicuramente un approfondimento ma brevemente illustro dei pro e dei contro.
La SEO (ottimizzazione per i motori di ricerca) prevede che qualcuno con le opportune conoscenze e possibilmente con i pollici opponibili metta in campo delle strategie ed ottimizzazioni nella struttura del sito (SEO onsite) e al di fuori di esso (SEO off-site, es: campagne di link building), questo qualcuno è detto specialista SEO.
Nel medio e lungo periodo la SEO vince a mani basse producendo benefici nel tempo (molto tempo) ma soffre nel breve periodo (salvo le dovute eccezioni).
Inoltre le ottimizzazioni SEO valgono su tutti i motori di ricerca e quindi non solo Google.
Le campagne PPC vincono nel breve periodo ma hanno il fastidiosissimo difetto di interrompere i benefici nel momento esatto in cui si interrompe l’iniezione di fondi per comprare la pubblicità.
In sostanza si paga per essere nelle prime posizioni e si scompare quando termina il budget dedicato.
Come se non bastasse per essere presenti su altri motori di ricerca sarà necessario avviare delle campagne anche li, meglio farsi due conti.
Nonostante la mia non troppo celata preferenza per la SEO rispetto al PPC devo affermare che sono entrambi utili a condizione di elaborare una strategia con i piedi che sia in grado di portare da qualche parte… altrimenti i benefici saranno scarsi.
La SEO fai-da-te (e tanto vale anche per il PPC) andrebbe eseguita solo se in possesso di conoscenze e formazione adeguata, consiglio sempre di affidarsi a un consulente SEO serio e professionale.
Come fare SEO per un ecommerce?
Ottima domanda, innanzitutto un ecommerce è fisiologicamente diverso dalle altre tipologie di siti web.
Alcune strategie e dinamiche sono condivise con le altre tipologie di siti, quindi tutto quello che riguarda l’ottimizzazione delle performance, dei contenuti, dell’usabilità, immagini, video ecc funziona altrettanto bene per gli ecommrce.
Alcune cose però sono differenti, ad esempio negli ecommerce si preferisce ottimizzare le pagine di categoria e solo dopo quelle di prodotto. Questo avviene per via di alcune dinamiche di motori di ricerca e di come gli utenti li utilizzano.
È fondamentale perciò sviluppare una strategia ben definita che parta dall’ottimizzazione della struttura, i contenuti per arrivare poi all’ottimizzazione di quanto accade fuori dal sito.
Sembra tutto molto complesso… perchè in realtà lo è, non demoralizzarti perchè c’è sempre qualcosa che si può fare.
I principali consigli da tenere a mente sono:
- Dai la priorità alle pagine del sito più importanti, dovrai aiutarti con i dati di Google Analytics (se non lo hai fatto installa subito il pixel di tracciamento sul sito). Questo consiglio vale soprattutto per gli ecommece con tantissimi prodotti, ottimizzarli tutti è quasi impensabile… comincia dalle categorie 😉;
- Crea un flusso di lavoro, avere ben definito i passaggi ti aiuterà a non farti prendere dallo sconforto. Puoi seguire la scaletta che illustro di seguito in questo articolo;
- Tieni sempre d’occhio la concorrenza: non sarai mai solo, spiare la concorrenza ti servirà in tutte le fasi di vita del sito web, dalla creazione alla vendita.
Questo è da tenere bene in mente perchè alcune dinamiche sono differenti, le vedremo nel dettaglio più avanti.
Differenza tra SEO on-page e off-page
L’immensa vastita di attività e strategie utili al posizionamento sui motori di ricerca di qualsiasi tipologia di sito possono essere raggruppate in due macro categorie, quelle che si possono fare sul sito e quelle all’esterno di esso.
Questi due macro gruppi sono chiamati SEO on-site e SEO off-site.
SEO on-site si riferisce al contenuto ed alla struttura del tuo sito, mentre la SEO off-site riguarda i link e le menzioni su altri siti. Entrambi sono importanti, ma in generale, la SEO off-site sarà più difficile da controllare.
Per esempio, potete controllare le parole chiave nel contenuto di una pagina del vostro sito, ma non potete controllare in che modo un altro sito rimanderà alla vostra pagina. In generale, i fattori off-site sono più importanti di quelli on-site quando si tratta di posizionarsi in alto nei risultati di ricerca di Google, quindi se avete una piccola impresa con risorse limitate per fare SEO (o se siete appena agli inizi), potrebbe avere senso per voi concentrarvi principalmente o esclusivamente sulla costruzione del vostro profilo di backlink.
Personalmente ho sempre preferito il link-earning al link-building, in breve ecco il perchè:
- Il link-earning si ottiene quando i contenuti del vostro sito sono talmente buoni che vengono condivisi e linkati nel web senza che voi lo chiediate.
- Nella link-building per ottenere un link che rimanda al vostro sito il più delle volte dovrete… pagare, però è più veloce della link-earning.
Concentriamoci su quello che possiamo controllare, il nostro sito o Ecommerce, e andiamo dritti sulla SEO on-site.
SEO on-site per Ecommerce: gli step da seguire
Per una SEO on -site efficace è necessario tenere presente i seguenti passi:
- Identificare le parole chiave principali per ogni pagina di prodotto e pianificare il loro uso nel testo della pagina.
- Ottimizzare l’architettura informativa del sito e l’organizzazione dei prodotti impostando nomi chiari e comprensibili per ogni categoria e sottocategoria.
- Scrivere descrizioni del prodotto efficaci che informino l’acquirente sui dettagli rilevanti (come dimensioni, materiali, ecc.) e menziona le tue parole chiave dove possibile, ma non troppo spesso! Il keyword stuffing (riempire in modo innaturale del testo con una parola chiave) è severamente punito da Google e dagli altri motori di ricerca. Evitare quindi questa pratica perchè invevitabilemente abbasserà solo il tuo posizionamento SEO e ti farà sembrare… poco normale anche agli occhi degli utenti.
- Scrivete Tag Title efficaci che includano tutte le parole chiave rilevanti, ma non elencatele in ordine alfabetico come se steste scrivendo una poesia o qualcosa di strano. Dovreste anche evitare di usare caratteri speciali come “%” o “$” perché non funzionano bene con i protocolli dei motori di ricerca.
- Usa URL SEO friendly, cosa significa? Quando crei nuove pagine, prodotti o articoli sul tuo sito web vengono generate delle url. Sincerati che queste url siano semplici eleggibili da un utente “umano” invece di lunghe stringhe piene di numeri e lettere incomprensibili che nessuno può leggere senza diventare strabico.
Questo aiuterà le persone a trovare quello che stanno cercando più velocemente, rendendo anche più facile ricordare dove trovare i contenuti all’interno della struttura del tuo sito web.
Se sei nella fase in cui puoi scegliere un nome di dominio e non hai vincoli di brand allora ti consiglio di scegliere un nome di dominio che contenga la keyword principale scelta tra quelle più popolari o delle più utilizzate per cercare prodotti simili ai tuoi.
In questo modo i clienti sanno esattamente che tipo di articoli possono aspettarsi entrando nel sito. - Utilizza i Meta Tag: in particolar modo i Title Tag e le descrizioni;
- Internal linking: non sottovalutare il potere dell’architettura informativa, i collegamenti interni sono potenti;
- Sitemap: realizza una sitemap e comunicala ai motori di ricerca;
- Ottimizza le prestazioni: ottimizzare codice e immagini può rendere il sito più veloce, provare per credere;
- Rendi il tuo Ecommerce mobile first, non lo dico io ma Google!
- Usa la SEO local se hai una sede fisica, non puoi farne a meno;
- Sfrutta il potere dei dati e comincia a produrre dei report mensili.
1. Scegli le Keywords (parole chiave) giuste per il tuo Ecommerce
Le parole chiave sono le parole e le frasi (query) che le persone digitano nei motori di ricerca per trovare un particolare prodotto o argomento.
Quando crei una nuova pagina, pensa a quello che le persone digiterebbero su Google per trovare quel particolare contenuto e poi usa lo stesso linguaggio sul tuo sito web.
Le parole chiave individuano un intendo di ricerca e si dividono in (brevemente):
- Informazionale: l’utente cerca informazioni sul prodotto;
- Commerciale: l’utente sta confrontando dei prodotti;
- Transazionale: l’utente è nella fase di acquisto e cerca in questo modo “prezzo scarpe nike”;
- Navigazionale: l’utente sta cercando qualcosa del tuo brand o marchio.
La ricerca delle parole chiave è molto importante per il posizionamento SEO e per farti trovare quando i tuoi clienti cercano i tuoi prodotti.
Se salti questo passo, è probabile che il tuo contenuto non apparirà nella prima pagina dei risultati dei motori di ricerca (se non del tutto) e potrai dire addio alle vendite del tuo negozio online.
Ma non preoccuparti: ci sono molti strumenti di analisi là fuori per aiutarti a scegliere le parole chiave giuste.
Per fare la ricerca delle parole chiave puoi avvalerti di tante piattaforme online, alcune gratuire ed altre a pagamento, ecco le più famose:
- Keyword Planner di Google AdWords
- SEMRush esiste anche una versione free di valutazione
- Seozoom lo strumento tutto italiano, anche qui c’è una valutazione di prova di 15 gg
- Ubersuggest altrettanto valida ma con meno strumenti
Questi strumenti SEO ti permettono di cercare e scoprire le parole chiave più profittevoli per li tuo settore, ti danno un’idea di quante volte le persone hanno cercato una parola chiave e in che arco di tempo.
Ti aiuteranno a decidere quali parole chiave hanno un volume sufficiente per essere prese di mira e quali sono troppo competitive.
2. Struttura l’Alberatura del tuo Ecommerce in modo ottimale
Il modo in cui le pagine sono collegate l’una all’altra nel vostro sito eCommerce può avere un impatto significativo sul vostro posizionamento SEO, di solito è un aspetto trascurato.
La struttura più efficace è quella piramidale, bisogna strutturare le cose in modo gerarchico:
- Categorie (ad esempio, “Scarpe”)
- Prodotti (“Nike Air Max”)
Non dimenticare che da un punto di vista tecnico, queste due pagine sono ugualmente importanti e devono essere trattate come tali dai motori di ricerca.
È anche essenziale che le pagine dei prodotti siano ben collegate alla categoria specifica relativa al tipo di prodotto.
In questo caso, ne beneficeranno entrambi in termini di indicizzazione e di distribuzione di link juice.
La struttura a “silos” utilizzata anche per altri progetti è la più indicata, di seguito una chiara immagine.
3. Cura i Contenuti dell’Ecommerce: le schede prodotto
Vuoi che i tuoi visitatori si trasformino magicamente in clienti? Bene allora bisogna fare tutto il possibile per fare in modo che il visitatore resti più tempo nel tuo sito ed aumentare perciò il tempo di permanenza (fattore di posizionamento diretto di Google).
La prima cosa da fare è proporre un contenuto di qualità, manco a dirlo.
Non basta mostrare una foto del prodotto ma bisogna curare tutta la pagina ad esempio è importante dare più informazioni possibili sulle schede prodotto.
È a questo livello che potrai dimostrare la pertinenza del tuo sito Ecommerce in relazione a certe parole chiave.
Oltre a fornire informazioni sui tuoi prodotti, dovresti anche concentrarti sulla proposta di valore aggiunto (value proposition) offerto da ogni prodotto. Il consumatore deve capire perché dovrebbe comprare da te e non da un concorrente, cos’ha di speciale il tuo prodotto?
Cura i dettagli tecnici: dimensioni, peso, materiali utilizzati per la fabbricazione del prodotto, durata di vita… Questi sono tutti elementi che faranno sentire i tuoi visitatori sicuri prima di prendere una decisione d’acquisto.
Ah, non dimenticare di utilizzare le parole chiave in modo naturale ma strategico, occhio che a Google non piacciono i contenuti troppo artefatti e poco naturali.
4. Scrivi Tag Title efficaci
Per prima cosa, diamo un’occhiata a cosa sono i Tag Title, sono elementi HTML che dicono ai motori di ricerca e ai visitatori di cosa tratta una particolare pagina.
Il Tag Title viene visualizzato nelle SERP (pagine dei risultati dei motori di ricerca) come titolo cliccabile per ogni risultato elencato.
I Tag Title si trovano anche su siti esterni che rimandano al tuo sito, sulle piattaforme di social media e nella scheda del browser quando apri una pagina.
Il Tag Title ottimizzato dovrebbe essere:
- Non più lungo di 70 caratteri;
- Ottimizzato per gli utenti e non per i motori di ricerca;
- Unico e diverso da altre pagine del sito;
- Dovrebbe contenere la parola chiave scelta come target della pagina.
Sai che un Tag Title ben ottimizzato aumenta di tanto la CTR di una pagina? Sapevatelo!
5. Usa URL SEO friendly
I tuoi URL sono una componente importante della tua strategia SEO, quindi dai loro l’attenzione che meritano.
Le url sono un fattore di posizionamento indiretto, significa che inserire parole chiave non servirà a farvi volere bene dai motori di ricerca. Per contro una url ottimizzata migliorerà l’esperienza utente ed indirettamente il posizionamento.
I componenti di un URL SEO friendly:
- La tua parola chiave primaria si trova all’inizio della stringa dell’URL (il più a sinistra possibile);
- Usa i trattini per separare le parole e rendere le URL più facili da leggere;
- La lunghezza dell’URL corrisponde a ciò che ci si potrebbe aspettare per quella pagina: breve per le homepage e le pagine di categoria, più lunga per le pagine dei prodotti.
Perché sono importanti gli URL SEO friendly?
Le URL sono una “introduzione” al contenuto del tuo sito per utenti e motori di ricerca e questo li rende un fattore rilevante se non critico nella SEO per Ecommerce migliorando anche l’esperienza utente.
La SEO per Ecommerce riguarda anche la sicurezza!
Diciamoci la verità, nessuno comprerebbe mai qualcosa su un sito non sicuro.
La questione della sicurezza è una parte delicata di un ecommerce così come per tutti i siti, più un visitatore si sente al sicuro e più sarà ben intenzionato nei confronti del sito.
La sicurezza riguarda principalmente i seguenti fattori:
- Il protocollo https:// dice agli utenti che il sito è sicuro, tutti i dati sono criptati grazie al protocollo SSL. Si può ottenere gratuitamente, mettilo subito se non lo hai;
- Le transazioni sul sito devono essere al sicuro, nessuno compra su circuiti di pagamento sconosciuti;
- La GDPR incombe su tutti noi, i dati degli utenti devono essere al sicuro… sempre!
- Installa un bel firewall WAF sul sito o sul server per rendere la vita più difficile agli hacker o ai bot;
- Installa un sistema antispam sul sito, ne gioveranno tutti. Recaptcha di Google è gratuito… che aspetti?
Questi sono i principali elementi che aiutano a costruire fiducia verso i siti, sarebbe forse la prima cosa da fare.
6. Utilizza la Meta Description in modo efficace
La meta description è il testo che appare sotto l’URL nella SERP (pagina dei risultati di ricerca).
La meta description non è un fattore di indicizzazione diretto ma ottimizzarla aumenta la CTR e quindi i clic al sito.
È quindi importante usare questo elemento con saggezza. Mantienilo breve (tra 150 e 160 caratteri) ed inserisci al suo interno la parola chiave target della pagina ed una cta (chiamata all’azione) e non dimenticare che dev’essere unica per ogni pagina!
7. Studia accuratamente i Link interni
I tuoi link interni (link da una pagina del tuo sito a un’altra pagina del tuo sito) anche detta internal linking sono ciò che costituisce la navigazione sul tuo sito web.
Se hai una buona struttura di link interni, non c’è limite alla quantità di traffico che puoi ottenere nel tempo, anche questo è un aspetto molto trascurato in parecchi Ecommerce.
Spesso ci si imbatte in link rotti che portano a pagine 404 (non trovata) o che non indirizzano gli utenti alle informazioni giuste. Un modo per scoprire se hai problemi con i link interni scadenti è controllare Google Search Console (GSC), li troverai sotto il menu copertura e verranno segnalati come ‘errori 404’.
È possibile fare clic su ogni errore in GSC e vedere quali pagine stanno generando gli errori 404, sono i primi errori da risolvere.
Non hai attivato GSC sul tuo sito? Corri a farlo immediatamente!
Certo esistono una infinità di software in grado di scovare gli errori 404, ad esempio Screaming Frog o Seozoom, ma GSC è gratuito.
Per risolvere il problema delle pagine 404 bisogna reindirizzarle (un redirect 301) ad una risorsa valida, con WordPress è facilmente ottenibile facendosi aiutare da qualche plugin ma il procedimento corretto sarebbe intervenire nel file .htaccess presente sul server che ospita il sito.
Non è un gioco da ragazzi e si rischia di fare parecchi danni. Se non sai come fare affidati ad un consulente seo.
8. Realizza una Sitemap efficace
Cos’è una mappa del sito?
Una sitemap è un file che contiene tutte le tue pagine e i link presenti nell’Ecommerce.
La sitemap aiuta i crawler (i programmi che i motori di ricerca utilizzano per trovare e indicizzare il tuo sito) a trovare più velocemente tutto il contenuto del tuo ecommerce. Fornisce anche importanti informazioni di cui i crawler hanno bisogno per capire il valore di ogni pagina, come ad esempio la frequenza di aggiornamento.
I crawler scansionano molti siti contemporaneamente e tendono a dare la priorità a quelli con una struttura URL valida e un codice HTML pulito, perché questi siti offrono punti di accesso facili al loro contenuto.
Come si costruisce una sitemap?
Puoi creare una sitemap XML a mano o usare plugin e moduli come Yoast (per WordPress).
Lascia passare almeno una settimana dopo il lancio del tuo sito per generare la tua sitemap in modo che Googlebot possa scansionarla senza perdersi nulla.
Dopo aver comunicato la sitemap a Google in genere passano un paio di giorni prima di essere visitati dal suo crawler.
Come faccio a comunicare la sitemap a Google?
Per comunicare la sitemap del tuo ecommerce a Google o Bing devi necessariamente aprire un profilo di GSC o Bing Webmaster Tools e incollare l’indirizzo della sitemap all’interno delle piattaforme.
L’indirizzo della sitemap ha circa questo aspetto https://www.tuodominio.com/sitemap.xml
Non c’è bisogno di comunicare nuovamente la sitemap ai motori di ricerca a patto di non aver effettuato modifiche sostanziali alla struttura del sito. Il crawler tornerà periodicamente a controllare l’Ecommerce ed archiviare i nuovi contenuti.
👉🏼 Attenzione: alcuni elementi potrebbero essere saltati quando si verifica la scansione a causa di errori, come ad esempio tag mancanti o formattazione errata all’interno dei file esistenti.
Nel caso in cui ci fossero state modifiche sostanziali all’architettura del sito è consigliato comunicare di nuovo la sitemap all’interno di GSC nel menu apposito, semplicemente incollando la url della sitemap aggiornata come spiegato poco fa.
9. Ottimizza le immagini
L’ottimizzazione delle immagini è un elemento importante nella SEO per ecommerce. Immagini correttamente ottimizzate aiutano i motori di ricerca a capire il contenuto della tua pagina e a trasmettere informazioni agli utenti ma non solo, aumentano la velocità di caricamento del sito e i tuoi utenti ti ringrazieranno!
In realtà è stato studiato che un tempo di caricamento sopra i 3sec riduce sensibilmente la quantità di visitatori, anche del 70%!
Gli elementi essenziali per l’ottimizzazione delle immagini includono:
- Dimensione dell’immagine (dimensione del file): Troppo grande o troppo piccola influenzerà negativamente la velocità di caricamento, sia sui dispositivi desktop che su quelli mobili;
- Formato dell’immagine: Alcuni formati come PNG sono più grandi di altri, quindi usali solo se necessario, meglio jpeg o webp;
- Grandezza del testo: se la tua immagine ha un testo alto meno di 18px, potrebbe essere difficile da vedere per gli utenti mobili, il che danneggia l’UX e può portare a un aumento della frequenza di rimbalzo;
- Alt text: è un attributo che descrive l’immagine, è un attributo di accessibilità e consente ai meno fortunati (ipovedenti) di capire cosa contenga quella immagine. Per questo motivo dovrebbe essere descrittiva e contenere possibilmente la parola chiave target della pagina;
- Image Title: Simile al Tag Title della pagina web e meno importante dell’alt text. Un Image title dovrebbe contenere parole chiave e corrispondere all’argomento del contenuto della tua pagina. Appare anche quando si passa sopra un’immagine su molti browser, quindi assicuratevi che abbia senso;
- Naming del file: hai presente quelle immagini che come nome file hanno una serie di lettere e numeri incomprensibili? Ecco, evita di caricare in questo modo le immagini sul tuo Ecommerce.
La scelta di nomi significativi aiuta i motori di ricerca a indicizzare correttamente la tua pagina prodotto; inoltre rendono i file più facili da trovare ed elaborare per te o per gli sviluppatori/team che ci lavorano, non dimenticarti di loro! I nomi dovrebbero essere descrittivi ma abbastanza concisi da essere leggibili a colpo d’occhio. Gli acronimi fanno risparmiare spazio prezioso ma potrebbero confondere coloro che non ne conoscono immediatamente il significato (e i motori di ricerca). - Didascalie: Le didascalie sono esattamente quello che sembrano, delle didascalie! Sono da inserire solo se il contesto lo richiede e vanno trattate esattamente come gli alt txt.
10. Utilizza gli Heading Tag
Immagina di leggere un libro che non abbia i titoli di capitolo, i titoli dei paragrafi e dei sotto paragrafi… un incubo!
Cerca di evitare questa confusione ai tuoi visitatori organizzando il testo con le heading tag.
- Utilizzare i tag di intestazione H1, H2 e H3 (fino a h6) per organizzare il contenuto della pagina;
- Includi parole chiave rilevanti nei tag di intestazione;
- Utilizzare un solo tag H1 per pagina (per il titolo principale) e un numero illimitato di tag H2 (paragrafi) fino a H6;
- Le sezioni più importanti dovrebbero essere ordinate come: h1, h2, h3, h4, ecc, con una gerarchia appropriata mantenuta all’interno dei sottotitoli.
Eccoti un facile esempio di struttura gerarchica dei Tag Title:
H1 Titolo
H2 paragrafo
H3 sotto paragrafo
H3 sotto paragrafo
H4 sotto paragrafo
H2 paragrafo
H3 sotto paragrafo
11. Migliorare la velocità di caricamento dell’ Ecommerce e la SEO UX
Google vuole che gli utenti abbiano la migliore esperienza possibile, quindi ha senso che i siti web con una buona velocità di caricamento siano premiati e posizionati più in alto nelle SERP.
I siti web dovrebbero effettivamente caricare in non più di 2 secondi su desktop e mobile. Se il tuo Ecommerce impiega più tempo per caricarsi, devi dare un’occhiata all’insalata di codice e trovare qualche collo di bottiglia.
Più veloce puoi rendere il tuo Ecommerce, più traffico riceverai da Google… e più soldi potrai fare!
Purtroppo ottimizzare la velocità di caricamento di un Ecommerce non è uno scherzo e ti consiglio vivamente di affidarti ad uno specialista SEO.
Puoi controllare lo stato del tuo Ecommerce inserendo la url su una piattaforma a scelta tra:
- Se il tuo Ecommerce è ospitato su server europeo ti consiglio di usare GT Metrix ed impostare il controllo da Londra;
- Il test di Google purtroppo viene eseguito dalla lontanissima America il che comporta una latenza fisiologica dovuta dalla distanza, ciò significa che i risultati di Google Page Speed Insights per gli Ecommerce in Europa saranno sempre più bassi rispetto a quelli di GT-Metrix.
Avere un Ecommerce super veloce aiuta ma non è indispensabile, basta intervenire per rientrare nei valori consigliati.
L’ottimizzazione dell’usabilità non termina qui, di recente Google ha annunciato che i Core Web Vitals sono a tutti gli effetti un fattore diretto di posizionamento.
I Core Web Vitals sono tre metriche che Google utilizza per misurare le prestazioni dei siti web ed in particolare sono:
- Largest Contentful Paint: in soldoni questa metrica misura la velocità di caricamento di una pagina web con particolare attenzione all’elemento più pesante;
- First Input Delay: indica il tempo che intercorre tra il primo clic di un visitatore ed il tempo che il browser impiega per rispondere;
- Cumulative Layout Shift: avete presente quando durante il caricamento di una pagina di nota quello sfarfallio? È esattamente quello che non deve succedere.
Se sei interessato alla SEO UX e vuoi approfondire l’argomento puoi trovare tutto quello che c’è da sapere al riguardo un articolo dedicato ai Core Web Vitals.
12. Assicurati di avere un Ecommerce responsive, ottimizzato per mobile
La maggior parte degli accessi in media è effettuato attraverso dispositivi mobili. Considerando anche che ormai tutti i motori di ricerca sono “mobile first” (ovvero che ha più importanza una versione del sito mobile rispetto ad una desktop) avere un sito non ottimizzato per mobile equivale ad un suicidio.
Ti conviene controllare i punti di seguito:
- Utilizzare AMP (Accelerated Mobile Pages). AMP è un progetto di Google che mira a migliorare l’esperienza web mobile per gli utenti. Fornisce un framework che permette di costruire pagine web con contenuti statici che si caricano velocemente sui dispositivi mobili. (ma è un progetto ormai ufficialmente chiuso, in rete però ci sono ancora contesti in cui è utile);
- Usare il responsive design. Il responsive design è una tecnica in cui il layout di un sito web si adatta alle dimensioni dello schermo del dispositivo su cui viene visualizzato… magia!
- Usate le media queries nel vostro codice CSS per specificare stili diversi per i diversi dispositivi a seconda del tipo di display e della larghezza del viewport. Questo permette di modificare le proprietà CSS come la dimensione del carattere, l’altezza delle linee e la spaziatura per ogni dispositivo separatamente… si, è tanto lavoro!
13. Ottimizza l’ecommerce per la SEO Local
SI! La SEO local funziona molto bene e veicola gli utenti anche nel negozio fisico. Tutti gli ecommerce che hanno un punto vendita fisico non possono assolutamente mettere da parte la SEO local.
Per migliorare la SEO local bisogna mandare dei segnali chiari ai motori di ricerca che il nostro ecommerce ha anche una sede fisica. Questo si può fare in pochi ma non molto “semplici” passi:
- Registrare la propria attività su Google My Business è decisamente il primo passo. La registrazione prevede l’invio di una cartolina da parte di Google all’indirizzo della attività fisica per verificarne ll’effettiva esistenza. Successivamente si deve configurare il profilo nella sua totalità stando bene attenti a non commettere errori;
- Inserire nell’Ecommerce l’indirizzo delle sedi fisiche sia nel footer che nella pagina contatti;
- Registrare l’attività anche su Bing Places.
Google e gli altri motori di ricerca si affidano a queste informazioni per suggerire i prodotti dell’ecommerce durante le ricerche locali. In questo modo è possibile ricevere ancora più traffico dalle ricerche locali.
14. Le recensioni
Come imprenditore o marketer probabilmente sai già che è una buona idea ottenere buone recensioni. Non ci vuole un master per capire che delle buone e solide recensioni sono un forte indicatore di qualità e i consumatori al giorno d’oggi si fidano delle recensioni quasi quanto le raccomandazioni di amici e familiari.
Ma convincere le persone a lasciare recensioni è spesso più facile a dirsi che a farsi. Per prima cosa, la maggior parte dei clienti non pensa a lasciare un feedback su un prodotto, a meno che non si tratti di un’esperienza davvero fantastica o incredibilmente terribile.
Gli utenti, come dire, hanno bisogno di essere incoraggiati 😉
Ti consiglio quindi di inserire una richiesta di recensione nel flusso di acquisto, ad esempio con delle mail automatiche che chiedono ai clienti se sono soddisfatti del prodotto.
15. La reportistica ti da una mano nella SEO
La SEO funziona molto meglio quando può sfruttare grandi quantità di dati.
Se il tuo sito è nuovo per forza di cose dovrai affidarti a fonti di dati esterne come ad esempio stime e statistiche gentilmente offerte dalla rete.
Devi però sincerarti di installare subito un sistema di tracciamento come Google Analytics in modo da cominciare ad accumulare i tuoi dati.
Se al contrario è già da un pò che raccogli dati allora è cosa buona e giusta preparare un report ogni mese con le kpi di riferimento più importanti, tenere sotto controllo l’andamento del tuo ecommerce è l’unico modo per sapere se le strategie e le modiche che hai attuato stanno producendo frutti o se è il caso di aggiustare il tiro e modificare qualcosa.
Tips per eCommerce: SERP feature su cui concentrarsi, i dati strutturati
Quando si creano contenuti per un sito Ecommerce, ci sono una serie di caratteristiche della SERP su cui ci dobbiamo assolutamente concentrare e sono:
- Rich Snippets: Questi possono andare dalle schede riassuntive agli annunci dei prodotti, e anche griglie di immagini che mostrano i prodotti in primo piano.
Usando questi, il tuo sito web può essere posizionato in cima alla pagina dei risultati di ricerca, il che a sua volta migliora la visibilità e aumenta i clic. Naturalmente, è importante che tu segua le migliori pratiche SEO in modo che il tuo sito sia idoneo a comparire nei rich snippets; - Featured Snippets: Questi sono ottimi per le pagine dei prodotti in quanto consentono di visualizzare informazioni essenziali come le valutazioni dei prodotti e i prezzi direttamente sulla pagina dei risultati di ricerca.
Tutto ciò si ottiene implementando correttamente i dati strutturati (schema.org) detti anche microdati. Per chi usa un CMS come WordPress, Prestashop o Magento può affidarsi ai teneri e dolci plugin e preoccuparsi solo di configurarli correttamente.
Chi utilizza un sito custom e dovrà sporcarsi le mani con il codice o chiedere ai propri sviluppatori di farlo, la difficoltà che riscontro praticamente SEMPRE è che gli sviluppatori di rado includono le best practices SEO nei loro progetti che spesso devono essere ripresi perchè performano male o non performano affatto.
Il che è strano dato che un sito o un Ecommerce è principalmente uno strumento di marketing e come tale deve essere ottimizzato SEO per posizionarsi ed ottenere traffico.
E la SEO per Ecommerce off-page?
L’altra metà del SEO è l’ottimizzazione off-page che include tutto il lavoro che si fa sui siti esterni per aumentare l’authority e il ranking del proprio sito. Questo può includere tutto, dai backlink alle menzioni sui social media alle recensioni online.
Una strategia chiave per l’ottimizzazione off-site è quella di assicurarsi di costruire un forte profilo di link attraverso la costruzione intenzionale di backlink per esempio si può iniziare raggiungendo gli influencer nel vostro settore chiedendo loro di linkare le pagine rilevanti del vostro sito.
Un altro buon modo per costruire link è quello di bloggare come ospite (aka guest post) su siti con alta authority all’interno della vostra nicchia di mercato, questo farà aumentare il numero di siti autorevoli che rimandano al vostro.
La pratica più comune però è quella di comprare i link su siti autorevoli, inutile dire che a Google e agli altri motori di ricerca questa attività non piace per nulla e mettereste a rischio di penalizzazione il sito.
Meglio preferire il link-earning al link building… e questo si fa solo producendo contenuti di qualità ed in target, nessuna scorciatoia.
Conclusioni
So bene di aver messo tanta carne sul fuoco ma credimi se ti dico che in realtà ci sarebbe ancora tanto altro da dire.
Se sei alle prime armi ti consiglio vivamente di farti aiutare da un professionista SEO esperto (io sono un consulente SEO a Napoli ma lavoro in tutta Italia) ma se invece ci sai fare… anche!
Ricordati che il fai-da-te può dare molte soddisfazioni ma solo quando non si fanno danni, a buon intenditor poche parole.