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Il badge “protetto da reCAPTCHA” a fondo pagina da fastidio?

Vuoi nascondere Google reCAPTCHA dal tuo sito? (il bannerino in basso per intenderci)

Si ok hai fatto tutto per bene ed il sito web (o blog) che hai creato è una bomba. Però c’è qualcosa che stona e rovina il perfetto bilanciamento cromatico e di contenuti che con tanta pazienza hai realizzato… quel qualcosa è proprio il badge di Google reCAPTCHA (la versione 3).
Il piccolo banner di Google reCAPTCHA è sempre li in fondo alla pagina che ti segue in tutto il sito come un piccolo stalker e adesso l’unica cosa che vuoi è nascondere il badge di Google “Protetto da ReCAPTCHA”.

Vediamo come  togliere “protetto da recaptcha“, il  piccolo ammiratore “non sono un robot” di Google.

Cos’è Google reCAPTCHA

Poiché Internet continua a crescere e il numero di utenti aumenta in modo esponenziale, sta diventando più difficile per i motori di ricerca e altri siti Web riconoscere e convalidare l’input umano.
reCAPTCHA è un servizio gratuito che protegge il sito da spam e abusi, insomma riesce a distinguere se chi visita il sito è un bot (automa, programma) o un utente normale.
Perchè tutto ciò? Presto detto. Sul vostro sito meraviglioso avete inserito un fantastico form di contatti in modo che i vostri visitatori possano inviarvi delle letterine d’amore piene di ammirazione.
Ecco, non solo gli utenti vogliono inviarvi le letterine d’amore ma anche gli spam-bot (no, non sono buoni del tesoro) ovvero programmi che accedono alla rete ed il cui unico scopo di esistenza è scansionarla in cerca di form di contatto ed indirizzi email ai quali inviare pubblicità e in alcuni sfortunati casi… virus.

Questa tecnologia ha molti altri usi. Ad esempio, è stato utilizzato per digitalizzare libri e giornali o proteggere account. Può anche essere utilizzato per estrarre dati da immagini, identificare oggetti nel mondo reale e persino analizzare il comportamento delle folle a un determinato evento.

Meno male che mamma Google ci pensa e ci ama fornendoci tanti utili strumenti per sopravvivere in internet ecco che ci offre reCAPTCHA.

Quanti Google reCAPTCHA ci sono?

Nel suo percorso verso la perfezione Google ha evoluto il suo servizio di reCAPTCHA in modo da adattarsi ai cambiamenti del mondo digitale.
Ne esistono 3 versioni, vediamo quali:

GOOGLE reCAPTCHA v1

Il primo modo, chiamato “Non sono un robot“, richiede di dare una risposta ad un semplice problema di matematica (aka challenge).
Questa tecnica può essere utilizzata in molte situazioni diverse, ma è più comune trovarla quando si compilano moduli su vari siti Web.
Un sistema  facile per gli umani ma difficile per i computer, quindi è un metodo efficace per bloccare i bot.
Tuttavia, l’algoritmo non è perfetto.
Ad esempio, confonde gli esseri umani che hanno problemi con i numeri o soffrono di discalculia.
Confonde anche le persone non vedenti o con disabilità di lettura che rendono difficile leggere i numeri o digitare sulla tastiera.

Un sistema non più molto usato a dire il vero.

GOOGLE reCAPTCHA v2

Il secondo modo, o reCAPTCHA v2,  lo si trova in genere su sistemi che richiedono un livello di sicurezza più elevato e richiede di digitare le lettere e i numeri mostrati nell’immagine di un segnale stradale (aka challenge). Con questa versione, dovrai completare un processo di verifica in un solo passaggio facendo clic sul pulsante “Non sono un robot” prima di inviare.
Questo è un miglioramento rispetto alla prima versione di recaptcha perché non richiede agli utenti di risolvere enigmi difficili e viene incontro agli utenti con qualche disabilità… ok ma i può fare di meglio!

GOOGLE reCAPTCHA v3

Sebbene esista una varietà di CAPTCHA che servono come misura di sicurezza per garantire che un essere umano stia effettivamente utilizzando il sito può essere comunque frustrante per gli utenti compilarli, specialmente quando sono visitatori frequenti.

Il terzo modo è reCAPTCHA v3 detto “invisibile” e non richiede alcun intervento da parte dell’utente!
L’unica cosa che cambia nel sito è un banner in basso a sinistra o destra dello schermo che recita “Protetto da reCAPTCHA” per avvisare l’utente che si è al sicuro, ottimo Google, grazie!

Come nascondere Google reCAPTCHA v3

Il banner di reCAPTCHA presente su tutto il nostro sito serve a comunicare ai visitatori che stanno navigando in un sito sicuro… più o meno, il discorso “sito sicuro” è ampio e non verrà trattato in questo articolo perchè lungo, complesso e adesso non mi va.

Nascondere il badge (o banner) quindi non è proprio una decisione saggia, ma certo non è dannosa. L’unica che può dispiacersi è mamma Google che potrebbe guardarvi storto ma c’è una soluzione anche a questo.

Per tutti gli elementi sul vostro sito (quelli fatti bene) è assegnata una classe (se non sapete nemmeno le basi del CSS impiccatev… nessun problema perchè riuscirete lo stesso ad ottenere il risultato) e siccome Google le cose le fa bene anche il badge “Protetto da reCAPTCHA” ne ha una (più di una invero ma a noi ne serve una sola).

La soluzione è quindi associare a quella classe i parametri per nasconderla.

Si ok bla bla ma come si fa a nascondere Google reCAPTCHA?

Che impazienza, beccatevi il CSS anti reCAPTCHA

.grecaptcha-badge{visibility: collapse !important;}

Adesso che avete la formuletta magica per nascondere google recaptcha bisogna inserirla nel nostro sito e siccome mi sento buono vi spiego come farlo su WordPress.

  1. Copiare il codice CSS qui sopra
  2. Accedere al backend WordPress da www.nomesito/wp-admin
  3. Dal menu verticale a sx Aspetto>Personalizza
  4. L’ultima voce dovrebbe essere “CSS aggiuntivo o qualcosa del genere
  5. incollare e salvare con tasto “pubblica”

Ma che bravi adesso sapete come nascondere Google reCAPTCHA su tutto il sito.

Adesso vediamo come non farci prendere a schiaffi da Google per averlo fatto.

Pezza per rimanere in regola con Google

Esatto dobbiamo metterci una pezza altrimenti Google ci prende a sberle.
Nel banner che abbiamo tolto erano presenti 3 cose:

  1. il logo “protetto da reCAPTCHA”
  2. link alla privacy
  3. link ai termini del servizio

Semplicemente dobbiamo rimetterli dove più ci piace all’interno del sito, ad esempio nel footer (o piè di pagina) così sarà presente su tutte le pagine del sito e sicuramente nella pagina del form di contatto.

Sotto il modulo di contatto  una frase come la seguente basta e avanza:

“Questo sito è protetto da Google reCAPTCHA v3, Privacy Policy e Terms of Service di Google.”

Ecco un pò di codice per  per i più pigri:

<div style="font-size:2vh;line-height:1;">Questo sito è protetto da Google reCAPTCHA v3, <a href="https://policies.google.com/privacy" rel="nofollow" target="_blank">Privacy Policy</a> e <a href="https://policies.google.com/terms" rel="nofollow" target="_blank">Terms of Service</a> di Google. </div>

Adesso che abbiamo nascosto google recaptcha e liberato il sito dal piccolo stalker fermiamoci un attimo, respiriamo e godiamoci gli effetti della dopamina per aver nascondere Google reCAPTCHA ed essere anche in regola!.

P.S.: Ricordatevi che Google reCAPTCHA potrebbe installare cookie nei browser dei visitatori, quindi occhio ad essere in regola con la GDPR!

P.P.S.: lo spam è un argomento serio per i motori di ricerca, tengono in grande considerazione accorgimenti come questo! Parola di un consulente SEO a Napoli 👍🏼

raoul gargiulo seo specialist seonapsi
Autore
Sono il proprietario del faccione sereno qui accanto, cerco di salvare i poveri siti web (a Napoli ma anche in tutta italia) abbandonati a loro stessi grazie alle mie armi segrete (Posizionamento SEO, kw research, Audit SEO, Sviluppo e un altro paio di assi nella manica che certo non svelo qui a te). Conosco Html, Php, Css, il kung fu, la ricetta della torta di mele e il mio animale totem è la papera (me lo ha detto il Grande Capo Indiano mentre fumava il kalumè della pace quindi ne sono abbastanza sicuro). Se volete saperne di più dovrete offrirmi da bere (o chiedere gentilmente, a volte funziona). Questo si chiama story telling e ti ha fatto leggere fino alla fine un testo che negli altri siti non leggeresti mai.

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