Immaginate un futuro in cui le intelligenze artificiali non solo esistono… ma sono anche in competizione tra loro!
Fortunatamente non siamo ancora ai livelli di Terminator e Skynet, le nuove intelligenze artificiali sono ancora sotto controllo, non chiamate il 118.
Il 2023 è partito alla grande con l’esplosione di interesse per ChatGPT che ha dato il via alla guerra delle AI.
I due contendenti principali sono Google Sparrow e ChatGPT ma in realtà sul campo di battaglia ci sono altri rivali pronti a darsele di santa ragione, solo per citarne alcuni:
- Perplexity: risponde alle domande prendendo le fonti da internet ed inserendo le fonti;
- Caktus AI: Come ChatGPT ma meno performante al momento;
- Writesonic (che cita con arroganza “come ChatGPT ma con dati in tempo reale”).
Concentriamoci sui due contendenti principali e scopriamo quali sono le caratteristiche che li contraddistinguono.
Vi presento Google Sparrow, la risposta a ChatGPT
Ad essere proprio corretti Google Sparrow esisteva già dal 2020 ma il suo annuncio è stato più discreto rispetto all’entrata in scena di ChatGPT.
Probabilmente perchè nel 2020 il mondo era concentrato su un problema virale pandemico… ma è solo una ipotesi.
Ok ma quindi cosa è successo?
In pochi giorni dal lancio, ChatGPT di Openai ha attirato l’attenzione di oltre un milione di utenti diventando una delle novità tecnologiche più importanti della storia.
Il successo di ChatGPT ha sbalordito il mondo intero suscitando domande e preoccupazioni sui possibili risultati e conseguenze delle sue capacità.
Per “mondo intero” intendo anche due importanti figure del mondo tecnologico: Larry Page e Sergey Brin gli ideatori di Google.
E quando Larry Page e Sergey Brin si chiudono in una stanza… beh ci siamo capiti.
Dopo la riunione ai vertici di Google si è deciso a dare una bella spolverata a Google Sparrow con conseguente iniezione di capitali sul progetto.
Come funziona Google Sparrow e perchè è diverso
Demis Hassabis, capo di DeepMind, la società di IA che fa parte di Alphabet (casa madre di Google) ha svelato in un’intervista al Time che Google sta sviluppando una versione di prova del suo chatbot Sparrow.
Questa versione potrebbe essere rilasciata nel 2023, in primavera.
Secondo Hassabis, Sparrow nasconde abilità uniche come la capacità di citare fonti tramite l’apprendimento per rinforzo.
Queste caratteristiche distinte lo rendono diverso da altri chatbot già presenti sul mercato e fanno presagire un futuro interessante per Sparrow.
Chat GPT corre ai ripari
Sebbene Microsoft abbia finanziato ripetutamente lo strumento di OpenAI con un investimento totale di 10 miliardi di dollari (finora, su un valore del progetto pari a circa il triplo) Openai sceglie di creare una versione a pagamento di ChatGPT per, ovviamente, monetizzare.
A gennaio 2023 OpenAI ha annunciato una versione premium ChatGPT in abbonamento che costerà 20 dollari al mese.
Abbonarsi a ChatGPT comporta alcuni importanti vantaggi tra cui:
- Accesso più veloce a ChatGPT, anche durante i periodi di maggiore richiesta
- Tempi di risposta più rapidi di ChatGPT
- Accesso prioritario alle nuove funzionalità e miglioramenti di ChatGPT
Richiudete i portafogli… al momento è solo per gli utenti americani.
Mica credete alla favoletta “inseriamo la versione a pagamento di ChatGPT per continuare a fornire un servizio gratuito?”
Il nuovo investimento fornirà a OpenAI le risorse finanziarie per continuare a migliorare ChatGPT e rafforzerà ulteriormente la posizione di Microsoft nello spazio dell’IA generativa.
È chiaro che Microsoft vuole una IA non solo per estendere i suoi prodotti software di base ma anche per aiutare il suo motore di ricerca Bing finalmente a competere con Google.
Google Sparrow VS ChatGPT, chi vincerà?
La competizione tra Google Sparrow e ChatGPT è come se fosse la continuazione della vecchia rivalità tra Microsoft Bing e Google.
Da una parte abbiamo Google che, grazie alla sua enorme quantità di dati a disposizione, sembra avere un vantaggio in termini di conoscenza e intelligenza.
Dall’altra parte abbiamo ChatGPT, sviluppato da OpenAI, con il supporto finanziario di Microsoft.
Chi vincerà questa battaglia tra intelligenze artificiali conversazionali?
La risposta potrebbe essere data solo con il tempo ma è possibile azzardare e fare un pronostico… guardiamo lo stato delle cose:
- Google crea Google Sparrow: ci ha visto lungo, ma non è pronto.
- Openai pubblica ChatGPT: un successo, fa milioni di visite.
- Google corre ai ripari: Larry e Sergey decidono di potenziare Google Sparrow, uscita 2023 secondo voci di corridoio.
- Openai si prepara al contrattacco: pensateci, strano che una no-profit come Openai che ha investitori al livello di Microsoft (ricordate i 10 miliardi) decida di monetizzare con una versione a pagamento di ChatGPT. È abbastanza evidente che Openai non dispone ancora di infrastrutture adeguate (non tiene i picchi di affluenza e spesso va giù).
Tiriamo le somme, anche se Openai riuscisse ad ottenere i fondi adeguati per sostenere il progetto non avrebbe comunque a disposizione una banca dati gargantuesca come quella che Google ha a disposizione per Sparrow.
Google Sparrow, sulla carta s’intende, è il favorito in questa guerra poichè ha risorse proprie e un database adatto ad istruire una super AI.
Staremo a vedere, ma una cosa è certa: entrambi i chatbot promettono di essere dei veri e propri fuoriclasse dell’Intelligenza Artificiale conversazionale.
Sia Google Sparrow che ChatGPT hanno le loro abilità uniche e potrebbero essere utilizzati in modi diversi e interessanti.
Alla fine la sfida tra questi due giganti dell’IA potrebbe essere la più emozionante da seguire nel prossimo futuro, quindi preparate i popcorn e tifate per il vostro preferito!
Attualmente posso dire che il mio preferito, parola di consulente SEO a Napoli, è ChatGPT… ma devo dire che la IA di Google è ottima per tutte le attività che richiedono un accesso ai dati… forse sono ancora indeciso!